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Raffaele Bovenzi

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FINO A QUANDO

 

 

 

Fino a quando non lo proveremo, non sapremo mai cosa è il dolore.

Non sapremo mai cosa è un mal di pancia fino a quando non ne saremo colpiti e mai sapremo cosa vuol dire partorire fino a quando non daremo alla luce una nuova vita.

Non conosceremo la paura fino a quando questa non entrerà nella vostra vita,

Fino a quando non ci colpirà una malattia, e piangeremo la perdita di una persona cara, per la perdita di un amore, non sapremo mai cosa significa soffrire.

Non conosceremo mai cosa significa essere “un immigrato” fino a quando non ci renderemo conto de i loro problemi o fino a quando non saremo costretti noi ad emigrare, così come furono costretti a farlo tanti nostri parenti.

Fino a quando ci limiteremo a fidarci dei telegiornali e di quello che ci propinano, piuttosto che toccare con le nostre mani le ferite sulla loro pelle, fino a quando non parleremo con un immigrato, magari con uno di quelli sbarcati dai barconi e sopravvissuto ad un naufragio, non sapremo mai le sofferenze e le pene di questa gente che fugge dal proprio paese, dagli affetti, dai genitori, dalle mogli e dai figli, perché perseguitati, affamati, bombardati nella loro stessa terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 LA FAMIGLIA SALUTA LA ZIA D’AMERICA,                                                                                QUANDO AD EMIGRARE ERAVAMO NOI.

EMIGRATA FIN DA GIOVANE, SUBITO DOPO                                                             

 LA GUERRA.

 

 

 

Fin quando non parleremo con una prostituta, invece di farci del sesso, non sapremo mai quale dramma vivono ogni giorno sulla loro pelle queste giovani donne, schiave di un destino non voluto, spesso vendute dalle loro famiglie a gente che promette loro una vita nuova, un lavoro e che invece poi le sfrutta rendendole schiave. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fin quando non sapremo cosa c’è dietro a questo sfruttamento, non possiamo permetterci di giudicare queste donne, spesso minorenni e a volte anche mamme, stuprate e violentate prima ancora di arrivare sulle nostre spiagge, anzi sulle nostre strade.

 

Invece siano miseri essere umani e non conosciamo niente della vita perché ci limitiamo all’orizzonte del nostro piccolo mondo, quello nel quale ci chiudiamo per non vedere, per non sentire e nonostante questo vogliamo giudicare, pretendiamo di criticare, condannare, sicuri di essere nel giusto.

 

Noi siamo solo miseri mortali e ci crediamo invincibili e forti e non ci rendiamo conto di quanto, invece siamo fragili, siamo soli, siamo impotenti difronte agli avvenimenti che ci piovono addosso.

Finché c’è il sole, finché abbiamo ricchezza, finché abbiamo chi ci sostiene ci sentiamo forti, invincibili, in realtà siamo pronti a cadere quando una semplice pioggia più intensa è capace di cambiare la nostra vita, o come quando gravi avversità colpiscono l’umanità. E di recente abbiamo visto, toccato con mano “la pandemia del covid” che ha ucciso milioni di persone. 

 

Perciò io penso che nessuno si salva da solo, abbiamo bisogno sempre di una mano che ci sollevi, che ci venga incontro; dovremmo dipendere l'uno dall'altro perchè le nostre vite singolarmente non hanno senso, non hanno nessun valore.

 

Le formiche creando una catena superano ostacoli mille volte più grandi di loro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che vita sarebbe non poter amare, non poter condividere le nostre emozioni, il nostro dolore, le nostre speranze. Dobbiamo pretendere affetto, dobbiamo chiedere amore; non pensare alle ricchezze degli altri e desiderarle anche noi e soprattutto dobbiamo dare senza pretendere di ricevere. Ormai i nostri desideri non sono più naturali, non dipendono più dal bisogno: sono diventati una emulazione un surplus: vogliamo il telefono uguale a quello degli altri, le scarpe, lo zainetto la tv più grande degli altri, solo perché non sappiamo godere di quel tanto o poco che abbiamo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Facciamo tesoro di tutte quelle cose semplici che la natura e la vita ci regala gratuitamente e delle quali non sappiamo godere e dobbiamo essere coscienti che quello che abbiamo anche se poco al mondo c’è gente al mondo che quel poco nemmeno se lo sogna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fino a quando non saremo padri e madri non sapremo cosa significa avere un figlio; fino a quando non saremo nonni non conosceremo la gioia di esserlo; quando siamo figli non ci rendiamo conto delle ansie, delle gioie e dei dispiaceri che diamo ai genitori.

Fino a quando non avremo vissuto una determinata situazione, non potremo mai dire di averla superata, di conoscerne i pericoli ed i vantaggi.

Fin quando non saremo ricchi o poveri non apprezzeremo  mai il valore del danaro che sia quello che abbiamo, sia quello che vorremmo avere.

 

 

 

Non sapremo mai cosa è l’amore fino a quando non ci innamoreremo.

 

 

 

Non sapremo mai cos’è l’amore, fino a quando l’amore non sarà in noi, nella nostra anima, nel nostro cuore. Non capiremo niente dell’amore fin quando l’amore non ci prenderà al punto tale da non farci più ragionare, a toglierci il respiro, a farcii piangere a darci gioie ed emozioni a farci sentire le “farfalle nello stomaco”.

Non sapremo apprezzare il valore di una cosa, fino a quando non la avremo persa, fino a quando non le proveremo sulla nostra pelle non sapremo quali sono i veri valori della vita, quelli per cui vale la pena vivere e combattere.

Non capiremo niente della vita fin quando vivremo solo per mangiare, dormire, camminare, comprare, illudere, ingannare, disprezzare, mentire, odiare e fare solo tante altre cose, inutili e dannose, ed avere dei comportamenti che non sono quelli di un essere umano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Definizioni dal web.

 

La natura umana  è l'insieme delle caratteristiche distintive, compresi i modi di  pensare, di  sentire  e di  agire, che gli  esseri umani  tendono naturalmente ad avere, indipendentemente dall'influenza della  cultura.

 

La definizione di essere umano come essere superiore per la presenza in lui/lei di un elemento incorporeo (menteanimaspirito) che lo renda capace di elaborare concetti, di operare scelte e di risponderne responsabilmente, non è solo una concezione  intuitiva  ma anche il risultato di una lunga elaborazione che dal  pensiero greco arcaico  arriva alla moderna  antropologia filosofica. Tra i rami della scienza contemporanea associati allo studio della natura umana vi sono l'antropologia, la sociologia, la sociobiologia  e la  psicologia, in particolare quella  evoluzionista  e  dello sviluppo.  

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