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Raffaele Bovenzi
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“Scusa Ameri” (il nome del telecronista che conduceva la trasmissione) era il segnale convenuto per collegarsi con lo studio centrale e comunicare in tempo reale ciò che
accadeva in un determinato stadio nella partita.
Significava che su quel campo era successo qualcosa di rilevante e noi ascoltatori ci sforzavamo di riconoscere la voce (ormai diventata familiare ed inconfondibile) del giornalista sul campo per capire subito di quale partita si trattava.
Ed il cuore dei tifosi andava in fibrillazione perché significava che in quella partita c’era stato un episodio degno di essere descritto in diretta: poteva essere qualcosa a favore o contro la propria squadra e quindi di particolare importanza.
a riportarmi alla gioventù ed alla spensieratezza, mi ricorda il fratello di mia madre “zio Enrico” una persona che non potrò mai dimenticare,un uomo buono, tranquillo, gentile, ottimo padre e lavoratore (anche impiegato alla Poste come
quasi tutti gli altri familiari [2]) Ogni domenica lanostra attenzione era rivolta alla radio ed io mirecavo a casa di zio per ascoltare con lui le radiocronache delle partite.
Una radio quasi uguale a quella dello zio, con la quale ascoltavamo le partite
Il nostro interesse era legato, oltre che al tifo per la nostra squadra del cuore, il Napoli, soprattutto al risultato finale delle partite che si tramutava in un “1 X 2” secondo il risultato ottenuto in casa o fuori casa, di vittoria, sconfitta o pareggio. Tale punteggio andava a formare la colonna vincente del totocalcio che, ogni santa domenica, ci faceva sognare il fatidico tredici milionario. Per vincere bisognava aver pronosticato esattamente tutti e tredici i risultati delle partite di seria A, B e C che venivano inserite nella “schedina”.
Ovviamente non era facile perché alcune partite si potevano pronosticare più facilmente, specialmente se si scontravano due squadre di livello molto differente, mentre era abbastanza difficile indovinare i risultati delle serie c.d. minori (serie B e C) dove poteva accadere di tutto.
Durante tutta la durata della trasmissione, zio Enrico continuava ad aggiornare su un foglietto quei simboli (1X2) per assicurarsi che coincidessero con le nostre previsioni, cosa che ci avrebbe cambiato la vita.
I CRONISTI DELLA FAMOSA TRASMISSIONE RADIOFONICA
Ogni tanto data l’ora in cui si giocavano le partite, (domenica pomeriggio dopo pranzo ossia verso le 15) spesso zio Enrico “scapuzziava” (*) (si assopiva) specialmente se la telecronaca non era di particolare interesse.
E “scapuzziava” (*) almeno fino a quando non sussultava per un improvviso rialzo di volume dovuto ad un intervento inatteso di un cronista.
Quando i risultati delle partite ormai erano scontati e il fatidico tredici era irrimediabilmente impossibile da “azzeccare” iniziavano i commenti sui risultati delle partite, quelli per le previsioni sbagliate oltre alla ennesima delusione di non essere diventati milionari.
Invece, quando i nostri pronostici collimavano abbastanza con quelli che si erano determinati fino a qual momento l’adrenalina saliva e la speranza di fare tredici incominciava a prendere corpo; spesso erano quasi uguali a meno di non cambiare addirittura negli ultimi minuti con grande delusione (accadeva spesso che i nostri risultati fossero tredici su tredici fermo poi a cambiare inesorabilmente minuto dopo minuto).
Con il totocalcio si poteva vincere anche con il dodici e a volte con l’undici (quando qualche partita non si giocava per cause diverse).
Il monte premi del famoso “tredici” consisteva nell’ammontare delle schedine giocate in tutta Italia che successivamente (detratte tasse e altro) veniva diviso per numero di “tredici” e “dodici” realizzati complessivamente fra tutti quelli che avevano indovinato i risultati.
Quindi non si poteva sapere quanti avevano fatto tredici e quanto si era vinto, perché l’ammontare della somma dipendeva dai fattori suddetti.
Noi abbiamo realizzato una o due volte un “dodici” così detto popolare, perché i risultati delle partite erano talmente facili da pronosticare che veniva indovinato da tutti. La vincita era ridicola e difficilmente superava le 20 mila lire.
Con zio Enrico ho passato giorni ed ore in compagnia di “tutto il calcio minuto per minuto” ed abbiamo sperato sempre di fare il tredici e la delusione di non essere diventati milionari si spegneva subito insieme all’interruttore della radio, perché a fine radiocronaca ci aspettava sempre un buon caffe ed i dolci che la domenica in famiglia non mancavano mai.
schedina del 27 ottobre 1974
le previsioni
e
il risultato finale
x
x
x
1
1
2
x
x
2
2
x
1
2
Nella stagione 1974-1975 lo scudetto è stato vinto dalla Juventus con 43 punti, davanti al Napoli con 41 punti ed alla Roma con 39 punti.
Poste e telegrafi
la sede centrale
in una cartolina d'epoca
Zio Enrico Mirabelle
Clicca sul pulsante per le informazioni di "wikipedia" sulla trasmissione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tutto:il_calcio_minuto_per_minuto
per informazioni